Influencers: il nuovo linguaggio “genuino” della pubblicità

Che effetti hanno gli influencers sui teenagers?

L’avvento dei social e degli smartphone ha portato all’evoluzione repentina di una figura mediatica nuova e antica allo stesso tempo, quella dell’influencer. Nuova perché utilizza canali e tecniche nuove, ed antica perché di per sé non rappresenta altro che la necessità sempre presente di un commerciante di fare pubblicità al proprio prodotto.

Ciò che distingue gli influencers di oggi dai presentatori di televendite di ieri sono i metodi che usano per comunicare, oltre che al mezzo (la televisione ormai soppiantata dai social). Innanzitutto gli influencers, al contrario delle star, creano un rapporto intimo e immediato con i consumatori. La filosofia è “fatteli amici”. I social permettono un’esposizione più diretta e immediata, e le nuove tecniche di coinvolgimento cercano di portare il consumatore a sentirsi vicino all’influencers. La quarta parete è abbattuta e tutti possono sbirciare nella vita “privata” del loro nuovo amico, che non solo ti vende un prodotto, ma anche un modo di vita, una strada verso il benessere e la felicità. Un’altra novità del linguaggio degli influencers è l’uso dell’intrattenimento. Gli influencers usano più l’arma dell’intrattenimento che quella dell’informazione, poichè sebbene dare informazioni sia considerata una tecnica per far crescere la fiducia dei followers, intrattenere, divertire e offrire un modello di vita alla “sii come me” sembrano avere più presa per vendere prodotti.

Studi dimostrano che queste tecniche funzionano particolarmente bene con gli adolescenti, che sono più sensibili alla necessità di sentirsi circondati dai loro simili. Uno studio ha infatti rivelato che il modo in cui gli influencers comunicano, il come appaiono e il come raccontano le loro vite ha una presa magnetica sui più giovani, a partire dai loro desideri materiali (la necessità di comprare per assomigliare ai loro “amici” – perchè sono “amici” e non più idoli) fino ad arrivare, soprattutto nelle ragazze, a una completa riclassificazione del proprio valore personale sulla base dei canoni -spesso estetici nel caso delle ragazze- dettati dalle influencers. 

Ma in che settori gli influencers hanno un impatto più significativo sui nostri figli?

IL MATERIALISMO 
L’impatto degli influencers ha un ruolo fondamentale nel coltivare il materialismo degli adolescenti, una categoria da sempre esposta a questo rischio a causa della necessità percepita a quell’età di far parte “del branco”. Attraverso tecniche quali il coinvolgimento emotivo e l’interazione a due canali (che è un termine tecnico per indicare quelle domande che l’influencer chiede al suo pubblico, come “Cosa ne pensate di questo?”) gli influencer creano un forte legame con i followers, e questo legame si trasforma in desiderio di imitazione e voglia di avere gli stessi attributi. Da lì a voler desiderare lo stesso paio di scarpe il passo è molto breve. 

L’AUTOSTIMA
Il fenomeno degli influencers è ubiquo indipendente dai generi, ma gli studi dimostrano come le influencers donna siano più comuni degli influencers uomo, e come la popolazione femminile sia più sensibile al fenomeno. Le donne sono più connesse con le influencers, le seguono più assiduamente e interagiscono di più (piccola curiosità: uno studio ha rivelato come statisticamente la maggioranza dei commenti negativi arrivino dalle donne, e siano diretti…ad altre donne). Mentre i ragazzi si focalizzano più su tech e videogames o puro intrattenimento, una ricerca del 2019 ha dimostrato come la componente femminile si focalizzi su influencers che rappresentano canoni estetici e vendono prodotti legati alla cura del corpo. C’è anche un termine specifico che le definisce, “Beauty Influencers”. Vendono creme, prodotti per il corpo, ma soprattutto un modo di essere, un’ispirazione, un modello. Ovviamente è tutto un trucco: la rappresentazione che una influencer fa di sé sui social non è molto diversa da quella di un’attrice durante una performance teatrale. La loro immagine è studiata a tavolino, costruita professionalmente per dare un’idea di perfezione naturale, e richiede molto tempo e un team di specialisti.

Ma essendo che l’obiettivo è quello di dare un’idea di spontaneità il trucco non è dichiarato e non siamo ancora capaci di valutare i contenuti degli influencers per quello che sono, ovvero immagini costruite per vendere un prodotto. Forse siamo ancora troppo all’inizio di questo fenomeno sociologico per saperlo controllare. Fatto sta che lo sfruttamento di queste informazioni irrealistiche, suggerisce uno studio Irlandese, ha prodotto una nuova onda di ossessione basata sulle apparenze anziché sulla salute, e la situazione è ulteriormente complicata perché a questa immagine di perfezione vengono attaccati canoni morali come salute, felicità, ricchezza ecc. Lo studio sottolinea come essere esposti continuamente a questa forma di advertisement psicologico, innesca, soprattutto nelle donne, una ricerca di “bellezza ideale” che ha come unico effetto quello di far scaturire un meccanismo di bassa autostima e immagine del proprio corpo critica e negativa.

IL CIBO
La parte più complessa è quella legata al branding che non vediamo. Il 93% dei video di influencers su YouTube contiene pubblicità occulta, per la quale gli influencers vengono ricompensati in “regali”. Quale multinazionale si serve di più di questa arma? Quella del cibo. Bibite bevute casualmente, scatole di cereali messe casualmente su una mensola, caramelle, snacks. Una ricerca inglese del 2019 ha rivelato come su 380 video di YouTube fatti da influencers e dedicati ai bambini solo 27 (il 7.4%) non includevano messaggi subliminali di cibo o bevande. Torte (9.4%) e fast food (8.9%) fanno da padroni, e solo raramente compaiono frutta (6.5%), verdura (5.8%) e cibi sani. Le tecniche vanno dal presentare il cibo in maniera positiva, mostrarlo in un contesto sociale (fuori con gli amici) o non consumarlo affatto, farlo semplicemente vedere. Uno studio del 2019 ha dimostrato come queste campagne funzionino molto bene. I bambini esposti a video di YouTube con degli influencers che fanno pubblicità a delle merendine (pubblicità dichiarata e occulta) consumano più quantità di quelle stesse merendine. Sebbene in molte nazioni ci sono delle auto-regolazioni e gli influencers vengono sollecitati a dichiarare quando una marca compare nei loro video a seguito di un contratto, i risultati mostrano come le migliori vendite si ottengono quando l’influencer non fa pubblicità dichiarata, bensì fa un endorsement “naturale”. Quindi le aziende non chiedono agli influencers di far loro pubblicità a pagamento, bensì inviano loro “regali”, dandogli la possibilità di scegliere se fare pubblicità o no. In questo modo la campagna pubblicitaria non deve essere dichiarata, e l’azienda ottiene un risultato migliore.

 

Non tutti gli Influencers vengon per nuocere

Sebbene la presenza di individui che pretendono di essere i migliori amici dei nostri figli per vendergli magliette e patatine non è da prendere sotto gamba, bisogna sottolineare che ci sono degli aspetti positivi in questa nuova relazione tra venditori e consumatori. L’impatto che gli influencers hanno sui giovani può essere utilizzato per disseminare messaggi che, se proposti dagli adulti, cadrebbero nel dimenticatoio, come messaggi di prevenzione sessuale o di lotta alla tossicodipendenza. La distribuzione eterogenea e multirazziale degli influencers inoltre crea nuovi modelli di ispirazione. Ragazzi e ragazze di culture e razze diverse da quella bianca occidentale possono trovare rappresentazione nella cultura di massa e sentirsene parte.In questo senso quindi gli influencers aprono un nuovo canale comunicativo, con infinite possibilità di sfruttamento. La pubblicità è arrivata per prima, ma non è detto che debba essere l’unica. 

 

La filosofia di Quanto 

Una dei primi obiettivi di Quanto è il coinvolgimento della comunità nella ricerca scientifica, per trasmettere quelle scoperte che troppo spesso non raggiungono i cittadini. Quanto usa i social, ma li usa per trasmettere i propri valori e il proprio impegno, che nella produzione del riso e il rapporto con il territorio si esprimono al meglio. Sulla nostra pagina Instagram non troverete frasi fatte, pubblicità occulte, influencers pagati per vendere un prodotto che non conoscono. Associato al nostro buonissimo riso troverete pensieri, studi, analisi di problemi attuali, discussioni vivaci, oltre che alle nostre ottime ricette. Perché Quanto semina per chi ha fame di sapere. 

Referenze

Boyd (2019), Investigating the Association Between Social Media Influencers, Personality, Body-Esteem and Self-Esteem, BA (Hons) Thesis in Psychology, National College of Ireland

Coates A.E. et al. (2019), Food and Beverage Cues Featured in YouTube Videos of Social Media Influencers Popular With Children: An Exploratory Study, Frontiers in Psychology, doi: 10.3389/fpsyg.2019.02142 

Lou C. and Kim H. K.  (2019), Fancying the New Rich and Famous? Explicating the Roles of Influencer Content, Credibility, and Parental Mediation in Adolescents’ Parasocial Relationship, Materialism, and Purchase Intentions, Frontiers in Psychology, doi: 10.3389/fpsyg.2019.02567 

Tran A. et al. (2020), Paint a Better Mood? Effects of Makeup Use on YouTube Beauty Influencers’ Self-Esteem, SAGE Open April-June 2020: 1–11, DOI: 10.1177/2158244020933591

 

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